Easter Parade by Richard Yates

Easter Parade by Richard Yates

autore:Richard Yates [Yates, Richard]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788875211837
editore: minimum fax
pubblicato: 2008-10-14T22:00:00+00:00


3.

Capì di essere sveglia perché vedeva la luce mattutina tra i pallidi contorni sospesi di una veneziana chiusa, in lontananza. Non si trattava di un sogno: era nuda a letto con un uomo che non conosceva, in un posto che non conosceva, senza ricordare nulla della sera prima. L’uomo, chiunque fosse, le aveva gettato addosso un braccio e una gamba pesanti, che la tenevano immobilizzata, e lottando per liberarsi urtò un comodino che cadde con un frastuono di vetri rotti. Il rumore non svegliò l’uomo, che però grugnì e si voltò dall’altra parte; questo le permise di strisciare in fondo al letto per alzarsi, evitando i vetri, e procedere a tentoni lungo la parete cercando l’interruttore della luce. Non si lasciò prendere dal panico: non le era mai successo nulla del genere prima di allora, ma questo non voleva dire che sarebbe successo di nuovo. Se fosse riuscita a trovare i suoi vestiti, andarsene di lì, trovare un taxi e tornarsene a casa magari sarebbe stato possibile rimettere ordine nel mondo. Quando trovò l’interruttore le comparve sotto gli occhi l’appartamento, ma lei non lo riconobbe. Continuava a non riconoscere nemmeno l’uomo. Il suo viso era voltato dall’altra parte, ma lei ne vedeva il profilo; lo esaminò con la stessa attenzione che gli avrebbe riservato se avesse dovuto ritrarlo dal vivo, ma non le diceva nulla. Gli unici oggetti familiari nella stanza erano i suoi vestiti, appesi allo schienale di una poltrona rivestita di velluto a coste non lontano dal punto in cui le scarpe, i pantaloni, la camicia e la biancheria intima dell’uomo giacevano sparsi sul pavimento. Le venne in mente la parola squallido; era una situazione squallida.

Si vestì rapidamente, riuscì a trovare il bagno, e mentre si pettinava davanti allo specchio si rese conto che uscire di lì non era poi tanto indispensabile; un’alternativa c’era. Poteva farsi una doccia calda, andare in cucina a preparare il caffè e aspettare che lui si svegliasse; poteva salutarlo con un amabile sorriso mattutino - un sorriso leggermente riservato, sofisticato - e durante la conversazione sarebbe stata bene attenta a farsi tornare in mente tutto quello che avrebbe dovuto sapere: chi era lui, come si erano incontrati, dov’era stata la sera prima. Si sarebbe ricordata tutto, e avrebbe anche potuto decidere che quell’uomo le era simpatico. Magari lui avrebbe preparato dei Bloody Mary per far passare i postumi della sbronza, e l’avrebbe portata fuori a colazione, e poteva anche darsi che…

Ma queste erano riflessioni dettate dall’irresponsabilità, dalla promiscuità, dallo squallore, e lei decise subito di non dargli retta. Nella camera dove l’uomo dormiva ancora, raddrizzò il tavolino alto che era caduto con il suo carico di bottiglie e bicchieri. Trovò un pezzo di carta e gli scrisse un biglietto, che posò sulla tavola:

Attenzione:

vetri rotti a terra.

E.

Poi uscì da quella casa e fu libera. Soltanto quando si trovò in strada - che si rivelò Morton Street, vicino alla Settima Avenue - sentì il peso di tutto quello che doveva aver bevuto la sera prima, e a cui non era abituata.



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